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La storia di Minuetto

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Marzo 18, 2020

Fare design vuol dire creare stupore!
Grande sorpresa alla nascita di Duetto negli anni Novanta.
Come l’uovo di Colombo, tutti senza parole oggi davanti a Minuetto.
Il nuovo prodotto marchiato Plinio il Giovane è frutto di un’attenta ricerca, precisi calcoli e, sopratutto, dell’esperienza maturata nella storica falegnameria da Francesco Ippoliti, parte della nuova generazione del celebre brand fondato a Milano da Mario Prandina nel 1975.
Nessuno ci aveva ancora pensato!
Anello di congiunzione tra i vari modelli già presenti nella collezione storica, Minuetto sintetizza nelle sue forme caratteristiche proprie di trasformabili come Duetto ed Eclettica, in particolare la versatilità, la leggerezza, le linee minimali e il gioco di incastri, come sempre, fatti a mano.
Le due strutture gemelle in rovere massello, assieme ai cuscini in Biogreen, possono essere agilmente ridisposti, trasformando così Minuetto da poltrona, a pouf, fino a pratico letto singolo.

Il mio nome è Francesco e oggi vi racconto la storia di Minuetto, un piccolo progetto nato per scherzo su una tovaglietta di carta.

Sono più di dieci anni ormai che, tra studi ed esperienza lavorativa, dedico la mia vita alla progettazione di spazi e prodotti ma, ancora oggi, spesso mi sfugge il vero significato del concetto di “design.”

L’impiego di questo termine, inteso in senso moderno, risale esattamente ad un secolo fa ed affonda le sue radici nella scuola d’arte e di architettura della Bauhaus. La nascita di questa corrente sembra immortalare il senso proprio dell’idea di design, incastonandola così tra il concetto di arte e quello di tecnica.Da allora in tanti hanno fornito la loro personale interpretazione, definendo così aspetti sempre diversi, tra cui più volte compaiono idee fisse a principi come quelli della collaborazione, della risposta concreta a bisogni reali e dell’innovazione, intesa come esaltazione delle capacità dell’uomo nel rispetto dell’ambiente e dei sistemi produttivi.

Sono ormai passati tre anni da quando la mia storia ha incrociato quella della Plinio il Giovane.
Fin da subito ho realizzato che anche questo marchio, attraverso le idee promosse dal fondatore Mario Prandina e realizzate poi dalle mani esperte degli artigiani brianzoli, parla al mondo di “design” con un linguaggio proprio, unico ed inimitabile.

Il mio posto è lì, tra la falegnameria, i lucidatori, i tappezzieri e tanti altri maestri che con le loro mani danno vita a creazioni inconfondibili rispetto a quelle di tante altre realtà industriali.
Fare design da Plinio il Giovane vuol dire dunque creare stupore, senza appellarsi a materiali preziosi o tecnologie innovative, ma esaltando la nobiltà di materie prime naturali accuratamente selezionate e rese pregiate dal meticoloso lavoro delle maestranze italiane.

Dal primo giorno passato in produzione, che ancora ricordo come fosse ieri, ho passato molto tempo studiando le linee pulite dei disegni di Mario, le proporzioni tra i singoli elementi, la cura del dettaglio studiato prima su un tecnigrafo e reso vivo poi da artigiani le cui mani raccontano sapienze e passioni delle generazioni passate.

Le mie giornate passano così ad ammirare l’attento lavoro di queste persone, più che a supervisionarlo, ed anche i momenti liberi trascorrono con piacere, mentre mi perdo immaginando cosa altro possa diventare la gamba di un’Eclettica, lo schienale di una Seggiola o la semplice bacchetta di una Totem.

Fu proprio guardando uno degli stampi di Alberto, il nostro tornitore, che lo scorso anno immaginai il mio primo vero prodotto, la lampada Ada. Un semplice cono di alluminio, tornito a mano e oggi disponibile tra i nostri paralumi, diventò cosi una scultura luminosa da installare a muro, composta da un esile stelo, un pratico piano d’appoggio e una fonte luminosa puntuale e discreta.

La sfida, stavolta, è stata quella di pensare ad un prodotto in linea con lo stile e la filosofia degli arredi di Plinio il Giovane, ma allo stesso tempo capace di offrire una nuova soluzione o un’alternativa agli arredi presenti nell’attuale collezione.

Tutto è iniziato un pò per gioco, durante un pranzo frugale insieme a Daniel, uno dei falegnami che collaborano con noi.

L’idea era quella di pensare a un nuovo trasformabile, un divano letto compatto, leggero e pratico, utile per arredare in poco spazio.
Sotto mano solo una tovaglietta di carta e una penna, quello che bastava per tracciare le prime linee del profilo di Minuetto, un divano letto che, intanto, si era ridotto talmente tanto da diventare una poltrona letto!
Le forme, le stesse del mitico Duetto, le dimensioni ancora più compatte dell’inimitabile Eclettica.

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La base in rovere massello, assemblata tramite tenoni e precisi incastri a coda di rondine, è composta da due strutture gemelle, disposte una sull’altra. La loro leggerezza permette di trasformare così la poltrona in un pratico letto singolo semplicemente ribaltando la sezione superiore e ridisponendo i cuscini di seduta e schienale. Allo stesso modo, si possono anche utilizzare le due strutture separatamente, dando così vita a due pouf indipendenti.

Il nuovo Minuetto sarà presentato ufficialmente in occasione del prossimo Salone del Mobile di Milano 2020 ma il primo prototipo è già presente all’interno del nostro showroom ed è preordinabile anche online.

Dunque, anche questo è “design”: osservare, ascoltare, esagerare, reinventare.
Non sempre la storia di un nuovo prodotto comincia da un foglio bianco.
A volte nasce su una tovaglietta a quadri.

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